giovedì 7 marzo 2013

RAFFAELLA. DAL DE BELLO GALLICO A THE VOICE


 Meglio essere primo dell’ultima città della Gallia che l’ultimo di Roma.
Così stilettava sulle tavole di cera Giulio Cesare
 nel redigere le sue memorie col De Bello Gallico.
Il gallico massimo era Vercingetorige che Cesare stimava per la forza e la fierezza con le quali aveva affrontato la morte come prigioniero.
E con il film Il De Bello Gallico aveva esordito anche una giovanissima Raffaella Carrà che allora imperversava come attrice tanto da essere notata da Frank Sinatra che la volle accanto a sé nel film girato in Italia Il Colonnello Von Ryan lanciando la Carrà a livello internazionale.


Con The Voice si era parlato anche di un flirt perché Sinatra non era rimasto insensibile al fascino della giovanissima Raffaella che già da allora aveva la stoffa della prima-donna fino a quando non è sbarcata in TV con lo show Io Agata e Tu insieme a Nino Ferrer, una sorta di Bill Idol de’ noantri bello dannato e On The Road perché nel 1998 si è suicidato sparandosi un colpo al cuore.





La Carrà fu una rivelazione facendo la sua figura nell’abbozzare il personaggio che tutti avremmo ammirato,  ipervitaminizzato e supercalorico, tanto da essere scoperta nello stesso anno da Corrado il quale la volle in Canzonissima con l’ombelico al vento. Più scoperta di così poteva solo nascere La Raffaella Carrà perché con quella pancia nuda  non perdeva in eleganza e classe da Primadonna: la Prima della Prima di tutte le reti Tv segnando la storia di Rai Uno con programmi seguitissimi in un crescendo che non ha mai conosciuto cedimenti.

Il segreto a tutt’oggi è nella grande energia nel condurre che fa da forte appeal anche grazie alle sue doti di show girl completa. All’americana, perché sa cantare condurre e recitare con polso e a tutta grinta. Quella che sfodera alla veneranda età…non si dice di una signora tanto meno di Raffaella regina della Tv che comunque ha l’eta che dimostra svettando esattamente come una ragazza.
Eterna ragazza, Raffaella ha cavalcato gli anni più luccicanti della Tv in un trionfo di Svarowsky, e abiti a drappeggio, completati da giacche colorate a spallotte e calzoni con cinturina a vita alta,  alternati a costumini sgambati per gli show.
 

 Ma il look, le plus cool, quello ad effetto speciale che ha fatto tendenza è il capello liscio, setoso lucido e fluttuante in sincrono con l’ondeggiar dei colpi di anca inferti aprendo al ritmo tamburino del tuca tuca di un’Italia Nazional-Popolare. Mi piaci ah ah ah! 


E a chi non piaceva la Raffaella? Roberto Benigni le aveva fin dedicato un monologo in diretta inneggiando alla sua castorina birichina chiamandola in tutti i modi: topina, patatina, prugna, gnocca. Perchè la cosina si usava vezzeggiarla con nomignoli teneri per un gentil tributo a una ragazza, rimasta tale nel tempo.











Persa la poesia anche Raffaella si adeguava facendo show strappalacrime ancora oggi imitatissimi dalle De Filippi, D’Urso, Cuccarini e tutto quell’universo problematico femminile in lacrime della vita in diretta, che induceva la Carrà ad andare in pausa di riflessione per tornare in seguito alla grande come la ragazza di Com’è Bello Far L’Amore di Mille Luci e distribuzione di biglietti della Lotteria Italia. Bingo! Lei aveva vinto ancora una volta e ora si ripropone con in un Programma su Rai Due con il talent The Voice.


 Il primo “scopritore” non si scorda mai: troppo Big.
Con il secondo, Corrado,  è diventata l’ombelico del mondo perché Spagna e Sudamerica se la sono contesa mentre dagli Stati Uniti sono sbarcati ospiti illustri nei suoi show, tra i quali il Segretario di Stato degli USA  Henry Kissinger, La star Hollywoodiana Russel Crowe e tanti altri VIP very very.
Non si può comunque dire che come Raffaella non ci sia nessuna nonostante sia unica, perché è la più imitata da tutti gli Italiani.

                                                    






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